
1- LIBERTA'
Libertà d'azione, nel senso che ognuno è libero di lavorare quando vuole, anche se, come vedremo, non è consigliato di lavorare come si vuole. Libertà di vita, perlomeno nel momento in cui si realzza una grande organizzazione. E' a quel punto che il distributore realizza il suo sogno: la rendita continuativa che gli deriva dai consumi dei prodotti o servizi di tutti gli appartenenti alla sua organizzazione. Decine di migliaia di persone hanno realizzato questo sogno. Quali possibilità offre oggi il mercato del lavoro per conquistare la libertà che ognuno vorrebbe? Ben poche: pochi possono guadagnare redditi importanti, ma perfino il professionista capace di scalare tutti i gradini della carriera aziendale si ritrova un giorno meno libero di quando era all'inizio. Il raggiungere posizioni di vertice lo carica infatti di responsabilità, impegni ed ore lavorative extra, a tutto scapito del tempo libero a disposizione. Guadagna redditi importanti, è vero, ma è la qualità della vita che conta, non il saldo del conto in banca. Il N.M. richiede uno sforzo nei primi 3-5 anni, ma è uno sforzo che tende a calare man mano che l'organizzazione cresce e la cultura sul sistema di lavoro si diffonde sempre di più. 
2- APPARTENENZA AD UN UN GRUPPO 
Chi ha studiato sociologia, conosce bene la scala gerarchica dei bisogni, teorizzata da Abraham Maslow: essa definisce il comportamento di un individuo in base alla soddisfazione di un bisogno. Ogni persona deve essere, innanzitutto, certa di soddisfare i suoi bisogni fisiologici: poter mangiare, bere, dormire, evacuare. Soddisfatti questi, l'individuo tenta di soddisfare il livello successivo, quello dei bisogni di sicurezza: avere un reddito, una casa, la possibilità di vivere senza pericoli. Quindi passa ai bisogni sociali, che includono di vivere in una società, il far parte di un gruppo, l'essere accettato. Da qui passa al livello successivo ancora: i bisogni di stima: ovvero chiede che il suo valore venga riconosciuto nel suo contesto sociale. Solo quando avrà ottenuto anche questo, tenderà ad inseguire la soddisfazione dei bisogni di autorealizzazione: denaro, potere, successo professionale, al livello più alto. 
Che cosa accade nel mondo reale? L'individuo riesce a soddisfare a malapena i primi due livelli di bisogno (pensiamo a quante persone non hanno lavoro e quante di più non hanno una casa). Il far parte di un gruppo non significa che basta entrare in una categoria di lavoratori per sentirti accettato, soprattutto in un mondo sempre più competitivo, in cui le ambizioni di qualche collega finiscono col creare ambienti litigiosi, invidiosi, disuniti. Ecco che allora l'individuo si sente isolato, un numero fra tanti e finisce per chiudersi in se stesso, meditando le possibili vie di fuga. Il N.M. offre una reale soluzione: molte persone fanno amicizie che durano una vita; è il modo più semplice di contattare e conoscere nuovi amici. Si condividono gioie, speranze, aspettative, impegni di lavoro. Lavorano per un fine comune e partecipano ad un progetto che accomuna tutti. Tutti hanno le stesse possibilità ed ognuno va avanti grazie al lavoro degli altri. Tutti possono fare qualcosa, lavorare un pò e godere del qualcosa fatto da tanti che diventa così numeri importanti. Il poco fatto da tanti diventa matematicamente tanto. Per questo è importante mettere come priorità l'unità del gruppo e la buona accettazione dei nuovi arrivati. Senza questo potete avere anche mille persone in prima linea, ma che si dilegueranno in pochi mesi.
3- RICONOSCIMENTO
La creazione del gruppo unito e soddisfatto passa attraverso la disponibilità per ogni distibutore di soddisfare il suo bisogno di stima e riconoscimento. E' ciò che nella maggior parte dei casi non trova nel suo lavoro e questo blocca completamente la sua capacità di autorealizzazione. Molto semplicemente questo interrompe il suo sviluppo. Per molti lavorare bene o male non fa differenza: nessuna in busta paga, quasi nessuna in ternmini di riconoscimento dei superiori. Accade anzi che l'unico riconoscimento, chiaramente in negativo, lo ottengano quando sbagliano. Ovvie le conseguenze: demotivazione, frustrazione, appiattimento generale. L'individuo che non si vede in alcun modo riconosciuto il suo sforzo, cessa semplicemente di sforzarsi, tanto non cambia nulla. In questo contesto il N.M. offre la possibilità più ambita per la maggior parte delle persone: essere riconosciuta, premiata, stimata, apprezzata. Ogni leader di N.M. sa che deve creare un sistema attraverso cui i distributori della propria linea si vedano costantemente riconosciuti i propri risultati, ancorché minimi. Sono cose che possono sembrare banali, ma non lo sono, incidono profondamente sulla coscenza del singolo distributore, che capisce di avere trovato un ambiente che non premia solo dirigenti e amministratori delegati, ma anche persone comuni che fanno semplicemente del loro meglio. Non esiste la possibilità di tenere uniti tanti distributori che hanno come finalità principale il denaro: questo perchè il denaro, per la maggior parte dei neofiti, non arriva subito, almeno in grandi quantità. Spesso possono passare 4-5 mesi per iniziare a guadagnare mille euro al mese, è questo il periodo più duro, dove è necessario avere perseveranza e costanza oltre che ambizione e sacrificio; è in questa fase che abbandonano tutti coloro che avevano pensato che immediatamente sarebbero diventati miliardari. E' poprio in questa fase che il riconoscimento dei piccoli risultati ottenuti ha maggiore importanza. E' il riconoscimento che in questa fase compensa l'attesa dei guadagni. In questa fase, la leva maggiore non è il denaro: è il sentirsi parte di un gruppo, lavorare divertendosi in un ambiente gratificante e stimolante. 
Info: alfredotozzi@gmail.com 
 
 
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