

Tutti hanno bisogno di organizzarsi e indipendentemente da quanta esperienza si ha, questa è una delle operazioni più importanti: si deve fare un elenco di persone che si andrà a contattare. Si chiamerà l’elenco del WORM-MARKET, vale a dire un target di persone vicine, persone che si conoscono. Funziona così: appena si ha in mente qualcuno lo si mette subito sulla lista. Ci sono molte persone che dicono: “Beh, io non ho bisogno di fare una lista, la memoria mi funziona bene, le liste le fanno i bambini!” Ma sappiamo bene che si conoscono molte più persone di quante ce ne possano venire in mente in una sola volta, quindi la funzione dell’elenco è che aiuta ad organizzarsi. Appena viene in mente qualcuno di cui non ci si ricorda di conoscere, metterlo direttamente sull’elenco, se poi non funziona lo si toglie dalla lista. Ma questa lista è e rimane la base della clientela personale, del bacino di utenza e degli incaricati alla vendita. Se si è abbastanza elastici da accettare un buon consiglio, ecco il primo:
mettere tutti sulla lista, non giudicare a priori, non decidere chi andrà bene e chi no, o pensare che uno sia bravo e l’altro no, quella tale persona seguirà i consigli mentre l’altra riderà alla nostra faccia. Semplicemente si scrivono i nomi su un pezzo di carta. Perché? Perché si vuole riuscire ad avere successo, a mettere insieme un team con molti incaricati. Se si conoscono tante persone si può dare vita ad un grande team. Sono in molti quelli che si chiedono quale sia la differenza tra chi ci riesce e chi non ce la fa: in un meeting di qualche tempo fa, uno dei Leader che erano presenti fa ad un altro: “ Vuoi sapere come sono entrato nel business? Un mio buon amico mi ha presentato l’opportunità e alla fine della presentazione gli ho detto: “La si una cosa? È stata la peggior presentazione a cui io abbia mai assistito in vita mia, mi interessa!” è stata la peggior presentazione ed è interessato! Che cosa può significare? Che non è il messaggero che conta, è il messaggio. Qual è il segreto per reclutare nuove leve? È quasi interamente nella scelta del tempo, il momento giusto per avvicinare una persona, niente altro. Ci si potrebbe rivolgere a qualcuno oggi per usufruire di un servizio o soprattutto per entrare in attività e potrebbero per nulla essere interessati. Magari sei mesi fa lo sarebbero stati o forse chissà al contrario. Il tempo cambia le circostanze nella vita delle persone. Ma come si fa a sapere quando è il momento giusto per parlare con qualcuno? Non si può sapere, nemmeno se ci si mette d’impegno. Non si sta dicendo che si sbaglia al 100% dei casi, ma è inevitabile sbagliare, quindi non si giudica a priori. Quando si fa un elenco bisogna metterci tutti, ma proprio tutti. Ci sono due tipi di elenco: c’è quello personale e quello degli altri. Se cento incaricati fanno un elenco con 100 nomi quanto fa? Fa 10 mila potenziali incaricati o clienti: può crescere in maniera esponenziale, perché gli altri conoscono persone che noi non conosciamo e così via. Ma c’è anche il caso che gli altri conoscono qualche persona che si conosce anche noi e se si fa l’elenco e non si contatta le persone che ci si è messo, lo farà qualcun altro. Se dovesse succedere (ed è successo, altrimenti non lo staremo qui a raccontare), che si fa? Lo si avvicina quando sta da solo e gli si dice: “Non ci crederai, ma tu eri sulla mia lista, volevo chiamarti…”ed il tuo amico: “Beh avresti dovuto farlo!” Si è commesso un errore e si impara la lezione. Non è la fine del mondo, anzi, magari ha fatto bene, perché ci si rende conto che si deve prendere quest’attività più seriamente. È possibile che una persona faccia la differenza? Sì. Ci si deve dar da fare con quella lista quando l’hai compilata? Sì. Perché se non lo si fa ci sarà qualcun altro che lo farà. L’esperienza di molti è che le persone spesso sorprendono. Quelli che si pensa che lo faranno, non lo faranno; viceversa, quelli che si pensa non lo faranno, lo faranno. Quelli che si pensa che ce la faranno, non ce la fanno, quelli che si pensa non ce la faranno, ce la fanno. Mentre si dà vita all’attività con il N.M. ci si rende conto che ci sono due tipi di Worm-Market o persone che si possono avvicinare direttamente: quello personale o quello degli altri e si può avvicinare il Worm-Market di un altro in due modi: chiedendo di dare i nominativi o sponsorizzare, invitare a cogliere alla persona stessa l’opportunità del N.M., ed ecco che qualcosa si sta muovendo: si è fatta la lista, si è pronti a partire, si inizia a chiamare le persone che stanno sulla lista cercando di restare semplici.
mettere tutti sulla lista, non giudicare a priori, non decidere chi andrà bene e chi no, o pensare che uno sia bravo e l’altro no, quella tale persona seguirà i consigli mentre l’altra riderà alla nostra faccia. Semplicemente si scrivono i nomi su un pezzo di carta. Perché? Perché si vuole riuscire ad avere successo, a mettere insieme un team con molti incaricati. Se si conoscono tante persone si può dare vita ad un grande team. Sono in molti quelli che si chiedono quale sia la differenza tra chi ci riesce e chi non ce la fa: in un meeting di qualche tempo fa, uno dei Leader che erano presenti fa ad un altro: “ Vuoi sapere come sono entrato nel business? Un mio buon amico mi ha presentato l’opportunità e alla fine della presentazione gli ho detto: “La si una cosa? È stata la peggior presentazione a cui io abbia mai assistito in vita mia, mi interessa!” è stata la peggior presentazione ed è interessato! Che cosa può significare? Che non è il messaggero che conta, è il messaggio. Qual è il segreto per reclutare nuove leve? È quasi interamente nella scelta del tempo, il momento giusto per avvicinare una persona, niente altro. Ci si potrebbe rivolgere a qualcuno oggi per usufruire di un servizio o soprattutto per entrare in attività e potrebbero per nulla essere interessati. Magari sei mesi fa lo sarebbero stati o forse chissà al contrario. Il tempo cambia le circostanze nella vita delle persone. Ma come si fa a sapere quando è il momento giusto per parlare con qualcuno? Non si può sapere, nemmeno se ci si mette d’impegno. Non si sta dicendo che si sbaglia al 100% dei casi, ma è inevitabile sbagliare, quindi non si giudica a priori. Quando si fa un elenco bisogna metterci tutti, ma proprio tutti. Ci sono due tipi di elenco: c’è quello personale e quello degli altri. Se cento incaricati fanno un elenco con 100 nomi quanto fa? Fa 10 mila potenziali incaricati o clienti: può crescere in maniera esponenziale, perché gli altri conoscono persone che noi non conosciamo e così via. Ma c’è anche il caso che gli altri conoscono qualche persona che si conosce anche noi e se si fa l’elenco e non si contatta le persone che ci si è messo, lo farà qualcun altro. Se dovesse succedere (ed è successo, altrimenti non lo staremo qui a raccontare), che si fa? Lo si avvicina quando sta da solo e gli si dice: “Non ci crederai, ma tu eri sulla mia lista, volevo chiamarti…”ed il tuo amico: “Beh avresti dovuto farlo!” Si è commesso un errore e si impara la lezione. Non è la fine del mondo, anzi, magari ha fatto bene, perché ci si rende conto che si deve prendere quest’attività più seriamente. È possibile che una persona faccia la differenza? Sì. Ci si deve dar da fare con quella lista quando l’hai compilata? Sì. Perché se non lo si fa ci sarà qualcun altro che lo farà. L’esperienza di molti è che le persone spesso sorprendono. Quelli che si pensa che lo faranno, non lo faranno; viceversa, quelli che si pensa non lo faranno, lo faranno. Quelli che si pensa che ce la faranno, non ce la fanno, quelli che si pensa non ce la faranno, ce la fanno. Mentre si dà vita all’attività con il N.M. ci si rende conto che ci sono due tipi di Worm-Market o persone che si possono avvicinare direttamente: quello personale o quello degli altri e si può avvicinare il Worm-Market di un altro in due modi: chiedendo di dare i nominativi o sponsorizzare, invitare a cogliere alla persona stessa l’opportunità del N.M., ed ecco che qualcosa si sta muovendo: si è fatta la lista, si è pronti a partire, si inizia a chiamare le persone che stanno sulla lista cercando di restare semplici.
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